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Insegnare alle aziende a comprendere i propri dati: l’impegno di Elisa per la sanità

ELISA ERVAS

Una formazione tecnica, una vita nel mondo dei servizi informatici e una missione: restituire all’esterno il valore e la conoscenza acquisita nella sua società.

Afferma di sentirsi un tecnico, più che un’imprenditrice. Nei fatti, però, il suo percorso l’ha portata a prendere in mano le redini della sua società. “Sarà l’indole piemontese che mi impedisce di vantarmi dei miei successi”, scherza. Elisa Ervas ha 48 anni e dal 2019 è socia di Innovo, una società di consulenza direzionale e organizzativa per il mercato sanitario che guida le aziende nell’interpretazione dei dati, fornendo supporto decisionale tramite un approccio data driven e strumenti di business analytics.

Sin da ragazza, il suo percorso è stato sfidante. “Ho studiato all’Itis ai tempi in cui non c’erano nemmeno i bagni per le donne. Ero una delle pochissime ragazze a frequentare l’istituto”. È stata dura ma ne è valsa la pena: “Ho scelto questa scuola perché rappresentava un contesto innovativo e una sfida”. La passione per l’informatica, poi, ha cancellato ogni dubbio: “L’ho sempre vista come uno strumento per rendere più semplice la vita delle persone”. Sono passati gli anni ma le statistiche dicono che la presenza femminile in queste scuole resta sempre ridotta. “Credo che sia una questione di aspettative e di modelli: finché qualcuno non inizia a cambiarli, alcune scelte possono sembrare insolite”. Poi, di fatto, basta semplicemente seguire la strada che si desidera, “e ogni cosa diventa possibile, anche quello che non si immaginava di poter fare”.

Passata attraverso diverse esperienze lavorative e formative, ora si dedica con passione a far crescere la sua società. L’obiettivo è “aiutare i responsabili delle aziende sanitarie a comprendere i propri dati e a comunicarli nel modo più efficace”. Sembra strano ma la parte più difficile, spesso, è quella iniziale: “Dobbiamo rendere le aziende consapevoli del fatto che i dati rappresentano un patrimonio prezioso al quale attingere per poter prendere poi decisioni accurate”. Ma non solo. “I dati sono fondamentali per gestire in modo rapido ed efficace le attività di programmazione e di controllo”. In futuro, Elisa punterà ulteriormente sulla “creazione di un valore aggiunto per la comunità”, valutando la possibilità di trasformare l’ azienda in una B Corp (Benefit Corporation), certificazione internazionale rilasciata alle società che si impegnano nel sociale.

Ogni carriera incontra degli ostacoli. Qualche volta siamo noi stessi a crearli “per paura di non riuscire ad affrontare una nuova situazione”, salvo poi renderci conto, nella maggior parte dei casi, di essere perfettamente in grado di farlo. “Io l’ho scoperto anche grazie al progetto Women Will, suggeritomi dall’associazione SheTech”. Elisa ha seguito un workshop dedicato alla gestione del lavoro e dei sovraccarichi, dei quali lei sostiene essere cintura nera: “Mi ritrovo a voler fare sempre troppo, accettando più impegni di quelli che posso gestire”. Parlarne con altre persone le ha permesso di comprendere che non è certo l’unica a vivere alcuni momenti di difficoltà: “Può capitare a tutti, ma si può imparare a limitarli”.

I nuovi punti di vista incontrati grazie al progetto Women Will, per Elisa sono stati utili anche nell’organizzazione familiare. Madre di due ragazze di 14 e 18 anni, ha dovuto trovare un equilibrio tra il lavoro e il tempo da dedicare alla famiglia. Qualche volta bisogna saper valutare quali sono i “momenti da non perdere, e scegliere di conseguenza”. Il problema – sostiene – non è legato tanto a una questione di genere. “Sono le famiglie, nel complesso, a non essere sostenute da strumenti di welfare adeguati”. Immaginando il futuro delle figlie, Elisa le vede libere: “Sono cittadine del mondo, potrebbero vivere in ogni luogo e svolgere qualsiasi attività”. I ragazzi di oggi non seguono percorsi prestabiliti. Il suo consiglio è quello di “valutare bene tutte le opportunità e soprattutto di crearsele”. Senza dimenticare le amicizie: “Una rete di amici veri è ciò che ti tiene a galla nei momenti di difficoltà”.

“Mi consideravo la numero uno nella capacità di sovraccaricarmi di impegni. Grazie al workshop proposto da Women Will, e alla condivisione di esperienze con le altre partecipanti, ho capito che siamo in tante a incontrare difficoltà nella gestione quotidiana del lavoro: capita, ma si può evitare. E ora so come farlo.”

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