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La moda che si adatta ad ogni necessità, grazie alla tecnologia con l'app Gaia My Friend

ARIANNA POZZI

Gaia my friend” è un’app che consiglia l’outfit in base ai propri gusti e alle emozioni del momento: appassionata di moda fin da bambina, Arianna l’ha ideata in seconda liceo.

Cosa indossare in base allo stato d’animo della giornata? Chiedetelo all’assistente Gaia: un’amica virtuale capace di combinare emozioni e stili consigliando l’outfit più adatto. Dietro all’app Gaia my friend c’è Arianna Pozzi, studentessa 18enne all’ultimo anno del liceo scientifico con potenziamento linguistico. “Da bambina passavo ore e ore a disegnare album di bozzetti”, spiega; a 15 anni ha fondato la sua startup nel mondo della moda. La startup Gaia è nata a scuola, quando l’insegnante di marketing ha chiesto agli studenti di presentare un progetto. “Mi sono resa conto che la scelta dell’outfit può diventare un dilemma, specialmente durante l’adolescenza”. Così ha pensato ad un’applicazione basata sull’intelligenza artificiale che grazie ad un sistema di recommendation engine consigliasse il giusto outfit in base ai gusti e alle emozioni dell'utente. “Non scegliamo mai un abito solo perché ci piace, ma anche per come ci fa sentire”, precisa a questo proposito Arianna, che alla fine non ha presentato il progetto in classe, ma ha iniziato a parlarne con suo padre e con le amiche: “Tutti mostravano grande interesse. Mi sono affacciata al mondo delle startup e degli studi di mercato e ho dato inizio a questa avventura”.

Non capita a molti di diventare imprenditori in seconda liceo. Certo,in pochi hanno questo desiderio, ma secondo Arianna le nuove idee sono sempre alla portata del giorno per un teenager intraprendente: “Io credo che spesso manchino le opportunità e un ambiente favorevole a sviluppare le proprie idee”. Pur ammettendo di essere guidata da una forte determinazione, spiega come anche il contesto abbia fatto la sua parte: “Ho sempre avuto al mio fianco persone che hanno creduto in me: mio padre, in particolare, mi ha sostenuta e incoraggiata dall’inizio di questo percorso”. Nelle scuole del nostro Paese ancora oggi si parla raramente di imprenditoria: gli studenti vengono indirizzati verso strade più canoniche e tradizionali, e questo limita la scelta di intraprendere un percorso imprenditoriale autonomo: “In base alla mia esperienza l’idea serve, ma non è sufficiente”. Un ambiente in cui si viene stimolati a lavorare sui propri progetti e a mettersi in gioco fa la differenza. “Io consiglio di circondarsi di persone giuste - conferma - cercando consigli e stimoli anche fuori dalla propria comfort zone”: un passaggio essenziale per farsi guidare nella fase di avvio di una startup, in cui è normale non sapere come muoversi.

Oggi Arianna coordina tutte le attività che ruotano attorno all’app: “Dagli aggiornamenti tecnici ai contenuti per i social, dalla redazione del piano editoriale allo sviluppo di collaborazioni con brand di moda”. L’app Gaia, infatti, permette sia di caricare capi d’abbigliamento che abbiamo nell’armadio, sia di curiosare tra nuovi abiti da acquistare. I valori guida di Gaia sono due: emozione e sostenibilità. “L’amica virtuale fa delle domande all’utente sui suoi stili preferiti e sulle sensazioni che associa a diversi capi, combinando le informazioni”, così le emozioni vengono rappresentate in ottica fashion, mentre la sostenibilità viene veicolata attraverso sustainable brands: “Recentemente abbiamo rilasciato il marketplace, una vetrina dedicata a brand sostenibili che lavorano con prodotti riciclati”. È inoltre presente una community in cui gli utenti registrati possono “parlare, fare gossip e condividere consigli”.

Nonostante l’impegno che la sua attività richiede, Arianna riesce a gestire i diversi aspetti della sua vita: “L’importante è organizzarsi e calendarizzare gli impegni”. Certo, magari bisogna rinunciare a qualche uscita o a qualche ora di sonno, “ma se hai obiettivi ben chiari riesci a fare tutto”. Prioritaria, per la giovane imprenditrice, è la formazione. Per questo, dopo un’esperienza di studio in Canada, ha preso parte al progetto Women Will, consigliatole dall’associazione She Tech. “I tre mesi trascorsi all’estero mi hanno aiutata ad avere uno sguardo positivo sulle difficoltà della vita: se qualcosa va storto, la prossima volta lo miglioreremo”. Un punto di vista rafforzato grazie al workshop dedicato alla leadership del progetto Women Will, che, spiega, “mi ha permesso di inquadrare meglio il ruolo dell’imprenditore: anche se non sei solo, sei tu che prendi le decisioni più importanti”. Un aspetto stimolante e complesso allo stesso tempo, specialmente per le donne. “Io non ho incontrato difficoltà da questo punto di vista nel mio percorso, ma mi rendo conto che esiste ancora un gap”. Gli stereotipi resistono e spesso si tende a pensare che se una donna arriva a posizioni di rilievo sia stata aiutata da qualcuno: “Per questo spero che sempre più donne possano ricoprire ruoli importanti, annullando le differenze”.

A settembre Arianna si iscriverà al bachelor in Business Administration & Economics dell’Università di Tor Vergata: “Un corso di laurea interamente in inglese che permette di approfondire alcune materie legate al marketing e all’economia in un contesto internazionale”. Il suo obiettivo, infatti, è far crescere la startup Gaia anche fuori confine, trovando nuovi partner e promuovendo l’innovazione nel mondo della moda. “Voglio incoraggiare le persone a credere nei propri sogni: spero di incontrare compagni di viaggio che credano davvero nel progetto, e che la mia esperienza possa aiutare i giovani a trovare la determinazione per costruirsi la propria strada”.

“Sono diventata imprenditrice a 15 anni, senza rendermi conto di cosa volesse dire. Il programma Women Will, grazie al workshop sulla leadership, mi ha insegnato a volgere in positivo gli ostacoli che incontro sul mio percorso e a prendere qualsiasi tipo di decisione: sono sempre un’occasione per migliorare.”

ARIANNA POZZI, FOUNDER, ARIANNA POZZI

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